Nel settembre 2022 abbiamo organizzato una residenza per Natascia Fenoglio e Patrick Tuttofuoco. Un breve soggiorno immersi in natura, in cui sperimentare la loro dimensione lavorativa di coppia, nelle colline romagnole di Ospedaletto 57.

Janus

Durante la nostra residenza abbiamo lavorato sul concetto di scambio e di interazione tra individui che, pur essendo unici, vogliono definire la propria personalità fondendosi e confondendosi con l’altro. Janus vuole rappresentare, a livello metaforico, questo concetto profondo e complesso che è alla base della collaborazione tra esseri viventi.

Un leggero movimento sott’acqua crea una misteriosa forma in superficie che si rende visibile grazie ai raggi solari. La sua ombra produce sul fondo della vasca due forme distinte che delineano due identità.

Le due forme gemelle, che si spostano all’unisono, appaiono scollegate ma in realtà sono messe in comunicazione da un vortice che le unisce creando un unicum meraviglioso.

Janus nasce in un luogo incantevole ed unico che ci ha ospitato e amato.”

Natascia Fenoglio, dopo studi accademici in Pittura prima e di Design del prodotto dopo, fonda nel 2003 il collettivo Ciboh, un gruppo di lavoro che si occupa di food design ed eventi altamente personalizzati legati al mondo della moda e all’arte contemporanea. Dal 2010, dopo che il collettivo Ciboh si è disperso, Natascia lavora con una modalità sempre più vicina all’installazione e alla performance alimentare creando mondi scultorei edibili per commesse museali o di artisti. Contemporaneamente, dopo aver seguito un corso sul mockup alimentare in Giappone, inizia a lavorare come home economist, food stylist e food mockup per il mondo della pubblicità e del cinema. Attualmente Natascia è impegnata nella ricerca e lo sviluppo di prodotti ceramici in serie limitata con Rio Grande, il suo collettivo multidisciplinare fondato nel 2013 . Questo contenitore si occupa di ricerca, design, set design, produzioni artistiche e allestimenti museali.

La pratica di Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) tesse un dialogo tra gli individui e la loro capacità di trasformare l’ambiente in cui vivono. Esplora le nozioni di comunità e integrazione sociale al fine di coniugare il fascino sensoriale immediato e il potere di innescare risposte teoriche profonde. Tuttofuoco fonde Modernismo e Pop e spinge la figurazione verso l’astrazione, utilizzando l’uomo come paradigma dell’esistenza, matrice e unità di misura della realtà. Da questo processo interpretativo e cognitivo vengono prodotte infinite versioni dell’individuo e del contesto in cui vive, da cui sono generate forme in grado di animare le sculture.